Nina o della Bellezza

C’era una volta una piccola donnina bellina bellina, ma così bella che nessun uomo poteva guardarla senza innamorarsi d.i.s.p.e.r.a.t.a.m.e.n.t.e. di lei. Però la nostra donninna bellina bellina aveva un problema serio serio: lei non si innamorava di nessuno, ma proprio di nessuno nessuno!

non trovate che sia proprio bellina bellina?

Fu così che dopo l’ennesimo appuntamento con un principe azzurro divorziato, la giovane ormai affranta, si diresse dalla cognata di una sua cara amica -fattucchiera del paese nonché operatrice sessuale del distretto- e le chiese la magia di innamorarsi.

Va bene. Si poteva fare: ‘non devi darmi alcunché in cambio, tranne che quando poi l’amore avrai avuto, da me non verrai a cercar conforto, aiuto o rimedio alcuno ai dolori e alle lacrime!‘ Lei, infatti, non ce la faceva più ad ascoltare contadinelle tristi- principesse sedotte e abbandonate- nani rifiutati-streghe in menopausa o principi in balia di desideri folli.

Nina (così si chiamava la donnina) disse che si, che andava bene, che lei non ne sarebbe mai stata triste, che anzi non ne vedeva l’ora!! Non ci furono scoppi di tuono o luci stroboscopiche o ardimentosi effetti tattili e visivi. solamente una tisana alla menta, drangocello e un fazzoletto intriso di miele appoggiato alla fronte. Poi venne il sonno, pesante e senza sogni…

Al risveglio Nina corse a casa un poco confusa e pure delusa… Delusione che sparì non appena incrociò un guardiacaccia di verde vestito: se ne innamorò alla follia e, come da copione, lui pure: Mi chiamo Nina e sei bellissimo i tuoi occhi da gatto mi ricordano il colore ambrato della zuppa con i piselli, che mi preparava sempre la nonna. E il nero dei tuoi capelli mi ricorda il marciapiede davanti all’asilo quando ero piccola e innocente!

(bisogna scusarla: non era abituata a fare complimenti, ma solo a riceverne e non vi aveva mai prestato l’attenzione necessaria per imparare, almeno, qualcosa!)

Mi chiamo Normanno De Navarra e sei meravigliosa: così meravigliosa che non riesco neanche a sentire quello che dici da quanto il tuo volto m’incanta! Ah!

Il loro fu un amore intenso e molto corto: durò 5 giorni 5 ore 5 minuti e 7 secondi!

Purtroppo, e per davvero, Normanno era IL promesso sposo della regina di una contea vicina alla loro. La suddetta regina tanto lo amava e desiderava che appena scomparso lo fece cercare con tutti i mezzi a sua disposizione (e si sa che le regine hanno mezzi da potentissimi!). Dopo meno di una settimana, infatti, Sette gendarmi Sette lo vennero a prelevare dalla casa della donnina bellina bellina. A nulla valsero il bel volto di Nina, la sua tristezza e tantomeno la voce roca! (i gendarmi avevano speciali pozioni contro la fascinazione femminile, in modo da poter sempre portare a termine il loro importantissimo compito, qualsiasi esso fosse).

Disperata, la giovane vagò per valli e monti e chiese aiuto a principi, duchi, preti e maghi ma nessuno voleva inimicarsi la regina. Di fronte a questa reale realtà, la giovane prese una decisione: non avrebbe chiesto nulla più, sarebbe stata lei stessa a battere la malefica regina! L’avrebbe combattuta con l’unica arma che aveva a disposizione… il pugilato! Dovete sapere che il padre Norimberto di Milano era stato campione mondiale (dodici ori!!) della disciplina e ne insegnò i segreti alla figlia adorata e alla povera moglie (che per questa coercizione allo sport ottenne divorzio e indennizzo a vita).

Fu così che Nina sfidò ad un incontro di boxe la regina, perfida e cattiva.

Chi avrebbe perso si sarebbe tagliato i capelli a zero, avrebbe ceduto gli abiti di alta moda che possedeva all’altra, e, soprattutto, avrebbe avuto Normanno.

La regina ovviamente accettò. Avete mai visto una regina rifiutare una sfida o aver anche solo il dubbio di non poter vincere? Giammai! ‘Si si si! La batterò e finirò una volta per tutte! così potrò liberare il mio Normanno dalla prigione e dalle droghe, senza temere che lui tenti nuovamente la fuga per raggiungere quella cosa piccola e stupida! Tzè! Per le sante caprette fricchiricchie di Navarra cosa non si fa per amore!

Nina per parte sua si diceva: ‘Così mi libererò di quella bellezza finta che secondo me è pure tutta rifatta, sta Nicola Kidman dei poveri! E solo perché è ricca, perché se non fosse regina, chi gliela attaccava tutta quella plastica addosso???

E così fu che la prima sera di primavera una donnina bellina bellina incontrò-scontrò una regina altera altera, di fronte allo sguardo di due contee e di un ex guardiacaccia decisamente sedato (seduto al bordo del quadrato con le mani legate da una corda color fucsia e un sorriso ebete stampato in volto).

L’incontro fu veloce e fulminante: Nina, alla vista di Normanno completamente catatonico, fu presa da tale rabbia, che con un unico destro stese la regina (che non si rialzò più per molto molto molto tempo). Ergo, vinse una collezione di vestiti di Miu Miu, Prada e Alessandro dell’Acqua ma soprattutto e finalmente sposò il suo amato desiderato piccolo uomo. Dopo la luna di miele in un centro di recupero specializzato nella disintossicazione da oppio e alcool, possiamo dire che vissero felici e contenti.

E la regina? Beh, la regina non si risvegliò per ben cento anni. Ovvero fino al giorno in cui un netturbino la trovò distesa in una discarica a russare beatamente. L’uomo fu così colpito dalla sua capacità di fare ogni tipo di rumore nel sonno che se ne innamorò. La baciò e lei, svegliatasi tra le sue braccia e complice una lunga solitudine, non poté far a meno di decidere di passare la vita con lui. Dopo un matrimonio semi-sfarzoso (l’uomo non era molto ricco), la donna si dedicò alla realizzazione di un sogno coltivato per tutto il suo lungo sonno: ella diventò la prima campionessa mondiale di boxe per la categoria dei pesi leggeri e aprì una scuola di pugilato per giovani donne.

Fu proprio lì che Nina portò le sue dodici figlie e i suoi sorrisi. ma questa è un’altra storia che non si può raccontare perché è appena iniziata….

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